DI COSA SI TRATTA?
La spalla è l’articolazione più mobile del corpo. Da questo grande movimento possono generarsi numerose patologie meccaniche, degenerative e infiammatorie. La fascia di età maggiormente interessata a tali patologie varia dai 40 ai 70 anni di età.
Patologia da Cuffia dei rotatori: sono dei tendini che a seguito di eventi acuti o conseguenza di patologie degenerative da usura, possono andare incontro a lesioni parziali o totali. Nella grande maggioranza dei casi viene interessato il tendine del sovraspinoso. Tale tendine anatomicamente, è costretto a scorrere all’interno di uno spazio ridotto dove può essere compresso tra la testa dell’omero e l’acromion (una struttura ossea che fa parte della scapola). Questo fenomeno di schiacciamento, può divenire doloroso e va sotto il nome di “impingement” sub-acromiale. Tale conflitto nel tempo può usurare il tendine predisponendolo alla graduale rottura.
La sintomatologia è un dolore costante e profondo che si avverte soprattutto a riposo (di notte), o compiendo movimenti di extra e intrarotazione (classico il fastidio nell’atto di infilare il braccio nella manica di una camicia).
TERAPIA
Una volta fallita la terapia conservativa (fisioterapia e infiltrazioni), è possibile intervenire chirurgicamente in artroscopia. L’obiettivo dell’intervento di riparazione è di riportare il lembo di tendine strappato alla sua sede di inserzione all’osso della testa omerale. Per far questo esistono diversi sistemi di ancoraggio, i più comuni sono rappresentati da “ancorette” di vari materiali che si avvitano o si impiantano a pressione nell’osso e a cui sono attaccati dei fili con i quali si sutura e si riporta in sede il tendine. I risultati sono ottimi, con una ripresa completa anche per l’attività sportiva.
Patologie da Instabilità: a volte diretta conseguenza di lussazione traumatica della spalla altre volte da una lassità legamentosa e/o capsulare congenita o microtraumatica. Quando gli episodi di lussazione o di instabilità si ripetono nel tempo nonostante una iniziale terapia conservativa, è necessario intervenire chirurgicamente per stabilizzare l’articolazione. Le tecniche operative variano a seconda della instabilità e dall’età del paziente.
Per un buon risultato post chirurgico è fondamentale una rigorosa fisioterapia affidata a personale specialistico esperto.